dal 1944 lo sport che accoglie e accompagna tutti, per formare, aggregare, educare e divertire

Arbitri

DIVENTA ANCHE TU ARBITRO CSI!

Stagione sportiva 2020-2021
Corso Arbitro di CALCIO A 11-7-5
Corso Arbitro di PALLACANESTRO

  • DESCRIZIONE CORSO
    Il corso permette di acquisire la qualifica di arbitro ufficiale CSI e di essere iscritti nel relativo Albo.
    (Albo riconosciuto CONI)
  • PERIODO
    Contattare segreteria
  • SEDE DEL CORSO
    Impianto Polisportivo CSI Certezza, c.so Allamano angolo Str. del Gerbido 109, Grugliasco (To)
  • AREE PER ARGOMENTO e DOCENTI
    Regolamentare, didattica, associativa, legale
    Equipe di formazione docenti territoriali e nazionali
  • DESTINATARI
    Tutti coloro che desiderano diventare arbitri ufficiali CSI per il calcio a 11-7-5 e per la pallacanestro.
  • REQUISITI DI PARTECIPAZIONE
    Età minima 16 anni
  • QUOTA DI ISCRIZIONE
    La partecipazione è gratuita
  • MODALITÀ DI ISCRIZIONE
    All’atto dell’iscrizione produrre certificato medico agonistico e scheda anagrafica debitamente compilata
  • NOTE
    La partecipazione al corso è gratuita e prevede la consegna del materiale didattico e del kit arbitrale
    (regolamento, fischietto, divisa). Il corso richiede frequenza obbligatoria, con una tolleranza massima di
    assenze di 2 unità formative, per essere ammessi all’esame finale. Con il superamento dell’esame di
    abilitazione e la valutazione positiva sul tirocinio e gare arbitrate visionate, si ottiene la qualifica di Arbitro
    ufficiale CSI e relativa iscrizione all’Albo.
    Sono previsti minimo 10 incontri di tirocinio monitoraggio/supervisione per il conseguimento del tesserino.


Lo stile dell’arbitro CSI

  1. Condividere la passione per lo sport
    La maggior parte di coloro che sceglie di intraprendere il percorso formativo per Arbitri di Comitato è un ex
    giocatore, un atleta, un appassionato di sport. La decisione di mettersi dall’altra parte, anzi “sopra” le parti,
    spesso scaturisce da una passione, grande e forte, frutto di una bella esperienza in campo, che, quindi, non
    si conclude, ma assume una veste diversa. Scegliere di diventare arbitri vuol dire impegnarsi a far si che
    tanti altri, giovani e meno giovani, possano sperimentarsi sui campi da gioco, perché senza l’arbitro, ormai
    tutti lo sappiamo, la partita non si può giocare!
  2. Educare allo sport e alla legalità
    Un arbitro educa? Sì. In primis ad apprezzare la bellezza dello sport che deve essere giocato secondo delle
    regole, condivise, frutto di confronto ed esperienza. Regole che hanno radici lontane, che negli anni si sono
    affinate per permettere un gioco migliore e più corretto.
    Educa ad uno sport che può accompagnare giovani e meno giovani a sperimentare cosa vuol dire il rispetto
    dell’altro, il rispetto condiviso di uno stile, di un modo di divertirsi, di appassionarsi ad una disciplina sportiva.
  3. Insegnare ad accettare la vittoria e la sconfitta
    Nel gioco è così. Si vince e si perde. Un arbitro, che con precisione, passione e competenza arbitra una
    partita nel migliore dei modi, aiuta i ragazzi ad accettare la sconfitta che in nessun modo potrebbe essere
    imputata ad un errore dell’arbitro. Si perde per tanti motivi. Imparare ad individuarli e quindi ad affrontare
    l’errore o la mancanza, permette alla squadra o al singolo atleta di crescere e migliorarsi.
  4. Condividere un’esperienza di gruppo
    Guardando dagli spalti qualcuno potrebbe pensare che l’arbitro è solo, ad arbitrare ed a vivere il suo ruolo.
    Fortunatamente, in Csi non è proprio così! Gli arbitri si trovano a vivere una dimensione comunitaria, dove il
    confronto, il supporto e la condivisione hanno un peso rilevante. Riunioni ed incontri formativi riescono a far
    vivere una dimensione associativa che sostiene il loro servizio nei campi, quando incontrano altri gruppi.
    Squadre e società sportive che si affidano all’arbitro per poter giocare al meglio una partita!
  5. Crescere in termini tecnici e personali
    Diventare arbitro vuol dire mettersi continuamente in gioco, formarsi e crescere. I regolamenti cambiano, la
    richiesta di impegno, professionalità e competenza impongono a ciascuno di fare un passo in più, per essere
    sempre pronti ad affrontare le infinite variabili di gioco.
  6. Ampliare le relazioni
    Ogni partita arbitrata permette di incontrare gente nuova, ragazzi, giovani ed adulti che condividono la
    passione per uno sport di valore.
    Incontrare persone diverse permette di intessere relazioni, di conoscere e condividere la bella esperienza
    sportiva che insieme si sta vivendo.
  7. Divertirsi
    Nessuno dovrebbe essere obbligato a fare l’arbitro: verrebbe a mancare un pilastro fondamentale per
    svolgere questo compito… arbitrare deve essere sinonimo di divertimento, passione ed entusiasmo al
    servizio di altre persone.
  8. Promuovere i valori fondamentali dello Sport
    Le parole di Giovanni Paolo II ben spiegano cosa un arbitraggio leale e corretto può fare: “Grande
    importanza assume oggi la pratica sportiva, perché può favorire l’affermarsi nei giovani di valori importanti
    quali la lealtà, la perseveranza, l’amicizia, la condivisione, la solidarietà”. (Dall’Omelia per il Giubileo dello
    sportivo del 2000)
  9. Appartenere ad una nuova famiglia
    Il CSI è una grande famiglia che sembra, alle volte non avere confini. Una famiglia che ritroviamo in
    moltissime zone d’Italia, ma anche all’estero. Insomma la bandiera blu-arancione sventola su molti campi e
    ricorda continuamente un’appartenenza che lascia spazio a tutti.
  10. Porsi a servizio degli altri
    È il valore aggiunto.